Pace a tutti voi,

sono una donna ormai non più giovanissima e oggi voglio raccontarvi la mia storia, la mia esperienza spirituale. Voglio che sappiate come la mia vita è cambiata quando ho scoperto la fede in Cristo Gesù. Una fede che, a causa della mia incredulità, è stata tormentata e messa a dura prova. Una storia fatta di momenti di dolore e momenti di gioia che mi hanno portato a nascere a nuova vita. Oggi, con l’aiuto del Signore sono una nuova creatura e continuo ad imparare da Lui ogni giorno.

La mia prima esperienza con Gesù l’ho avuta a 10 anni, esattamente nel periodo della prima comunione. Durante il catechismo sentivo una forte attrazione verso il Signore, una gioia immensa ma ero troppo piccola per capire che quella sensazione altro non era che la chiamata di Dio.

Ero affascinata dalle suore, che preparavano noi bambini alla prima comunione, dai loro loro abiti, dal velo. Ero colpita dalla loro gioia, dalla loro gentilezza e credevo sinceramente che era Gesù a rendere la loro vita felice.

Mi ricordo in particolare di una suora, suor Angela, alla quale un giorno confidai il mio desiderio ingenuo di diventare una suora, lei a questa mia affermazione diventò seria e poi rise. Io che ero solo una bambina non accettai questa sua reazione perché allì’epoca ero davvero convinta che quella sarebbe stata la mia vocazione, la mia strada e il fatto che suor Angela non mi prendesse sul serio mi infastidiva a tal punto che da quel giorno cominciai ad allontanarmi da lei. Lo stesso giorno tornando a casa raccontai l’accaduto a mia madre la quale mi consolò ricordandomi che se fosse stata volontà di Dio io sarei diventata una suora a discapito di quello che suor Angela poteva pensare.

Così ricevetti la prima comunione con questo pensiero fisso e con una gioia immensa nel cuore che mi convinceva sempre più che quella era la strada giusta.

Ma così non fu, Dio aveva dei piani diversi per la mia vita. Crebbi e diventai una ragazza, i miei desideri cambiarono e così dopo aver finito la scuola dell’obbligo, iniziai a lavorare cercando di dare un aiuto economico alla mia famiglia. Passarono pochi anni e mi sposai con un giovane che conoscevo fin da bambina, ero felice, lo amavo e sentivo che quella era la strada giusta!

Dio però era sempre nei miei pensieri e non riuscivo a stare lontana dalla chiesa perché essere impegnata nelle attività parrocchiali, fare parte del coro o anche semplicemente pulire la chiesa,  mi faceva sentire più vicina a Dio, era per me un modo di dimostrarGli quanto lo amavo.

Mio marito si accorse che amavo Gesù e questo lo portò ad essere geloso, non sopportava i miei impegni spirituali, non accettava il fatto che trascorrevo molto tempo in chiesa e nonostante io non venissi mai meno ai miei doveri di moglie, di madre e di casalinga lui trovava sempre un pretesto per litigare. Era una situazione invivibile che mi portò ad una triste decisione, abbandonare la chiesa per stare in pace con mio marito e con la famiglia, che intanto cresceva. Passai in breve tempo dall’essere una fervente cattolica attiva all’essere una sporadica credente che andava in chiesa solo la domenica. Avevo raggiunto la pace in casa e nello stesso tempo l’avevo persa dentro di me, piangevo nel mio segreto e spesso non mi sentivo amata capita e rispettata.

Dio aveva però un piano per me, mi voleva sua. Incontrai delle persone, che senza tunica e senza velo, riuscirono a trasmettermi quell’amore per Gesù che tanto cercavo e che avevo perso crescendo. Non erano cattolici, non erano evangelici eppure sentivo che erano come me. Una chiesa semplice, che segue Gesù Cristo, libera da qualsiasi etichetta, denominazione, che accoglie tutti, che rispetta l’universalità del Signore, una chiesa che cerca Il Padre Il Figlio e Lo Spirito Santo, che si allontana da tutto ciò che divide e che cerca l’unità. La “Casa di Preghiera per tutti i popoli, Gesù il nazareno”. Imparai da loro una cosa all’istante: se tu, che stai leggendo credi in Dio Padre, in Suo Figlio Gesù e nello Spirito Santo noi siamo fratelli, figli di un unico Padre.

Questo incontro ravvicinato con il Signore portò una ventata di aria nuova nella mia vita, comincia di nuovo ad essere fervente, ad impegnarmi per Dio e a metterlo al primo posto.

Pensavo che stvolta mio marito avrebbe capito. Ma non fu così, man mano che frequentavo la chiesa ricominciarono i problemi a casa, peggiori dei primi, problemi più gravi e dolorosi. Mio marito pretendeva di avere ragione ed era appoggiato da tutti i suoi parenti e da tutti i nostri amici.

La paura e la sofferenza presero il sopravvento, persi il coraggio e per la seconda volta lasciai che la mia vita fosse dominata da un uomo. Lasciai Cristo e la Sua  nuova realtà e tornai ad essere quella sporadica credente cattolica che andava a messa solo la domenica e che era completamente sotomessa al volere degli altri. Nel mio segreto però pregavo per mio marito che ancora tanto amavo, credevo e volevo che anche lui sperimentasse l’amore di Dio e che capisse quanto la Sua infondata gelosia mi ferisse.

Non fui capita da lui e ben presto caddi in una forte depressione, litigavamo sempre, io soffrivo e avevo nel viso la chiara espressione di una persona malata nell’anima, ero delusa, anche da me stessa. Intanto rimasi incinta del mio terzo figlio.

 Mi sentivo come Pietro che dopo essere stato a stretto contatto con Gesù, dopo aver ricevuto da Lui guarigioni e liberazioni, negò pure di conoscerlo. Io avevo fatto la stessa cosa per ben 2 volte, avevo voltato le spalle a Gesù per paura dell’uomo. E questo era soltanto l’inizio delle mie sofferenze.

Quel giovane che avevo sposato e per il quale avevo rinunciato a Dio, quel marito al quale mi ero data totalmente, con tanta dedizione, al quale avevo dedicato i miei anni migliori con amore e sottomissione mi tradiva e mi lasciò per una donna più giovane.

Mi crollò il mondo addosso. Mi ritrovai sola, all’improvviso, senza un marito con 2 figli grandi già fuori casa e con un figlio piccolo da accudire e al quale dovevo riservare un’attenzione particolare.

Mio figlio oggi ha 17 anni ed è un ragazzo felice e pieno dell’amore di Dio.

Ricordo che quando feci l’ecografia dell’ottavo mese i dottori mi dissero che non sarebbe stato sano, addirittura non potevano darmi la certezza che sarebbe sopravvissuto al parto. Per loro aveva la microcefalea, una malattia per la quale non avrebbe potuto camminare o parlare o fare le altre cose naturali che fanno tutti i bambini. Io confidavo in Gesù e per grazia di Dio riuscii ad allattare mio figlio. Alla nascita non ha avuto bisogno di incubatrice e, a discapito di quello che dicevano i medici, grazie alle preghiere, alla fede e alle giuste terapie oggi mio figlio cammina, parla ed è intelligentissimo!

Da qualche anno abbiamo scoperto che oltre ad un lieve ritardo mio figlio soffre di ritinite pigmentosa, una malattia, secondo la quale, dovrebbe diventare cieco. Ma io credo che il mio Signore Gesù ha fermato questa malattia e se anche così non dovesse essere so che lo permetterà per un motivo specifico a me sconosciuto, io devo solo pregare, credere ed accettare la Sua volontà so che la Sua potenza si manifesterà ancora!

Riprendendo il mio racconto, quando mio marito mi lascio io mi ritrovai spaesata, un figlio a cui badare, una madre malata di cui prendersi cura e un padre sofferente. Tutto sulle mie spalle, compreso il mio dolore! Ero arrabbiata con Dio in qualche modo lo incolpavo.

Ma per la terza volta Dio aveva un piano per me. Un giorno sentii il bisogno di pregare e mi sfogai con Dio, gli riversai tutta la mia rabbia, tutto il mio dolore, la mia delusione e in quel momento mi passò davanti tutta la mia vita e mi pentii di averlo abbandonato, capii che se avessi avuto più coraggio e determinazione la mia vita avrebbe preso una piega diversa.

Chiesi perdono a Dio per la mia mancanza di fede, per essere stata debole e per non aver creduto in Lui. Più parlavo con Lui e più sentivo tornare le forze in me, la calma, la voglia di tornare in quella chiesa dove avevo sperimentato il Suo amore.

Emozionata e impaurita tornai in chiesa e mi resi conto che il Signore stava riaprendo quella porta che io avevo chiuso.

In chiesa mi aspettavano a braccia aperte e non avevano mai smesso di pregare per me. Mi sentii come il figliol prodigo che ritorna al padre, dopo aver sperperato tutti i suoi averi, convinto di ricevere una punizione e che invece riceve solo l’amore di un Padre misericordioso. Io ho ricevuto l’amore di Dio attraverso i miei pastori, Carmelo Orlando e Maria Antonietta Selvaggio e a tutti i fratelli e le sorelle a me cari che ancora oggi continuano a sostenermi. In particolar modo non potrò mai dimenticare l’amore, la pazienza, l’aiuto e il sostegno di tutta la famiglia Celindano a me e a mio figlio cari e preziosi. La mia cara sorella Teresa che è stata con me molto paziente, compassionevole, ha sopportato i miei pianti amari, le mie follie e le mie ribellioni. Lei e i  miei preziosi Pastori sono stati gli strumenti che Dio ha usato per consolarmi.

Così attraverso la preghiera sono riuscita a trovare il mio equilibrio e anche se ogni giorno ci sono delle difficoltà e delle sfide, le affronto con la pace nel cuore e con la certezza che quel Gesù che avrei voluto sposare da bambina facendomi suora, mi ha scelta e chiamata al Suo amore, lui non mi ha mai lasciato!

Quella gioia che sentivo nel mio cuore da piccola era una promessa da parte di Gesù, lui mi dice: “Non temere, io sono con te” e in questa promessa mi ha mostrato tutta la sua fedeltà e il suo amore, facendo di me una sua testimone.

Oggi per la terza volta Dio mi tende la mano e attraverso la sua parola mi dice: “L’Eterno…consolerà Sion, si, consolerà tutte le sue rovine e renderà il suo deserto come l’Eden e la sua solitudine come il giardino dell’Eterno” (Isaia 51.3-4)

Il Signore ha consolato la mia solitudine, ha guarito le mie ferite e canti di lode e ringraziamento saranno per sempre nelle mie labbra per Lui.

Io ho deciso, finalmente, di percorrere la Via con Gesù, di vivere nella Verità che è la parola di Dio e di credere nello Spirito Santo che è Vita (Giovanni 14.6), voglio conoscere ogni giorno di più il Padre e dare a Lui la lode, l’onore e la gloria che merita vivendo questa vita secondo il Suo volere.

Grazie alla potenza di Dio oggi sono una creatura che non vive più una fede tormentata dalle paure, dai dubbi, dall’incredulità, ma vivo una fede fondata su Cristo, convinta che Lui è il mio rifiugio e questo mi da forza, gioia e pace.

Con questa testimonianza voglio invitarti a fermarti un momento ed a riflettere in che modo stai vivendo la tua vita, cerca nel tuo cuore la disponibilità di amare Dio e di sentirlo vivo attraverso il Suo amore. Credi che là dove l’uomo non può agire Dio può, aspetta solo il tuo si incondizionato.

Ricorda che Maria disse si a Dio, rischiando la lapidazione, si sentii onorata di crescere Gesù pur sapendo quanto avrebbero sofferto entrambi. Lei era una semplice creatura come me e come te ed è stata onorata di portare avanti il disegno che Dio aveva per la sua vita. Prendi esempio. Dona tutto te stesso a Dio e lascia che lo Spirito Santo ti dia vita secondo il Suo volere.

Questa è la mia Storia, per tre volte ho rinnegato Dio e per tre volte Lui si è preso meravigliosamente cura di me, se l’ho ha fatto con me sono certa che può farll anche con te!

Concludo con un passo a me caro augurandoti tanta pace, tanta gioia e allegrezza. Dio ti benedica!

“ La grazia del Signore, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (1 Corinzi 13.13)